Oggi vogliamo parlarvi di una figura centrale nell’organizzazione del nostro lavoro, l’Operatore Socio Sanitario (OSS).
In particolare, le attività dell’Operatore Socio Sanitario sono rivolte alla persona ed al suo ambiente di vita e di cura, per valorizzarne le capacità residue e rafforzarne l’autostima e l’autonomia. Il Profilo dell’OSS, è nato nel 2001 grazie ad un apposito Accordo Stato-Regioni poi ampliato nel testo della Legge 3/2018 .
L’Operatore Socio Sanitario svolge la propria attività in collaborazione con altre figure professionali preposte all’assistenza sanitaria ed a quella sociale, secondo un approccio di lavoro multi-professionale.
Abbiamo incontrato gli OSS dell’Associazione Scuola Viva e rivolto loro alcune domande per conoscere meglio il loro lavoro e il contributo che questi Operatori offrono al Centro di Riabilitazione in particolare nel Settore Semi-residenziale, dedicato alle persone con disabilità intellettiva.
La nostra prima domanda si è focalizzata proprio sugli obiettivi del loro impegno quotidiano: “Il lavoro degli Operatori Socio-Sanitari di Scuola Viva è rivolto agli utenti adolescenti e adulti del Settore Semi-residenziale – ci hanno spiegato – e si prefigge quale primo scopo il raggiungimento del più alto grado possibile di autonomia, sia sul piano fisico e relazionale, sia nel raggiungimento di un corretto sviluppo psico-affettivo. Quello che cerchiamo principalmente è favorire il processo di crescita e di interazione con le persone con disabilità, fornendo loro occasioni per sviluppare e/o migliorare le capacità relazionali. La nostra idea è quella di non focalizzarci esclusivamente sugli aspetti patologici, cioè solo “su ciò che non riescono a fare”, ma cercare di favorire il loro benessere attraverso un’attenzione alla loro unicità, globalità, dignità e riservatezza, nel rispetto della loro storia personale e del concetto di identità”.
La centralità degli utenti è da sempre un cardine intorno al quale ruota l’attività di Scuola Viva. Ecco cosa ci hanno raccontato al riguardo gli Operatori che abbiamo incontrato: “Con il nostro lavoro cerchiamo di valorizzare e rendere consapevoli i ‘ragazzi’ dei loro aspetti positivi, in termini di valore, capacità e relazione, in modo da costruire l’immagine del sé. Quest’ultima ha un carattere strettamente relazionale: solo riconoscendosi in un altro, l’individuo riconosce sé stesso, ognuno di noi diventa specchio per l’altro e questo continuo gioco di rimandi, libero da preconcetti, contribuisce notevolmente alla costruzione della propria peculiare identità”.
Ma quale è il “segreto” per svolgere al meglio una professione così complessa ed articolata? Un lavoro ricco di stimoli, a partire dai continui scambi di idee e di esperienze con i Colleghi, e dall’intenso rapporto con gli utenti, ma al tempo stesso un lavoro che può diventare a volte molto faticoso: “Con i nostri ‘ragazzi’, cerchiamo di creare quotidianamente una sintonia emotiva, profonda e segreta, cercando di prenderci cura oltrepassando la barriera del puro assistenzialismo, oltre il dovere, oltre il dovuto. Sicuramente non esistono regole o ricette – ci hanno confermato gli OSS di Scuola Viva – non è una questione di razionalità o referenza, ma principalmente di istinto, rispetto, di intuito, tenendo presente l’importanza di ‘saper essere’ e non solo di ‘saper fare’, una particolare alchimia, un’affinità di fondo che nasce tra due persone”.
Un lavoro difficile quindi, in un momento storico reso ancora più complicato dalla pandemia causata dal Covid-19. Proprio per questo, in conclusione del nostro incontro, abbiamo voluto chiedere agli OSS di Scuola Viva, dove abbiano trovato le risorse e le motivazioni per affrontare questa ulteriore, ardua sfida: “Nell’autunno del 2019 abbiamo partecipato ad alcuni corsi organizzati da Scuola Viva incentrati sulla relazione e sul lavoro di gruppo e che prendevano in considerazione anche i nostri aspetti emotivi. Questa esperienza ci ha fornito gli strumenti per contrastare in un momento difficile come l’attuale il rischio di burn-out e favorire lo spirito di gruppo necessario per questo lavoro altamente relazionale”.
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La redazione del sito web ringrazia Mara Luzi, Operatore Socio Sanitario dell’Associazione Scuola Viva per aver raccolto le informazioni e redatto questo interessante articolo per il Blog.