Un nuovo libro per educatori, genitori e formatori, scritto da professionisti che esplorano l’arte della relazione educativa e creativa.
Siamo orgogliosi di annunciare l’uscita in libreria del libro Relazioni creative. Atelier per un’educazione consapevole, co-scritto da una delle nostre educatrici di lunga data qui a Scuola Viva, Consuelo Minati, in collaborazione con altre tre professioniste. Questo testo di psicopedagogia, rivolto a educatori, insegnanti, genitori e formatori, nasce dalla condivisione di esperienze professionali e approcci teorici diversi ma convergenti. Attraverso quattro capitoli, il libro offre un percorso di autoapprendimento fatto di riferimenti teorici, racconti autobiografici, riflessioni e attività creative, il tutto con l’obiettivo di promuovere una relazione educativa profonda e consapevole. Ogni pagina invita a riflettere sul ruolo della diversità, sulla crescita personale e sull’importanza di una comunicazione rispettosa, in grado di trasformare ogni incontro in un’opportunità di crescita, proprio come avviene ogni giorno nel nostro Centro di Riabilitazione.
Da pochi giorni è uscito in libreria il libro “Relazioni creative. Atelier per una educazione consapevole”, di cui sono coautrice.
Il testo, di argomento psicopedagogico, è dedicato a educatori, insegnanti, genitori e formatori e nasce dalla condivisione delle esperienze professionali delle autrici, provenienti da prospettive teoriche e storie diverse eppure convergenti.
Lo svolgersi dei quattro capitoli si snoda come un sentiero di autoapprendimento tra riferimenti teorici, racconti autobiografici, inviti alla riflessione e alla consapevolezza e proposte di attività creative.
Il primo capitolo è dedicato agli elementi indispensabili per realizzare una relazione educante come luogo dell’unione tra corpo, mente e cervello.
Il secondo invita a riflettere sul bisogno/diritto di crescere, sulla responsabilità come libertà individuale e collettiva e sul valore dell’incontro con l’Altro nel percorso evolutivo.
Nel terzo capitolo si osservano il ruolo della diversità, del rispecchiamento e della riflessione e si evidenzia l’importanza dei momenti di crisi e l’esigenza di modelli di riferimento.
Il quarto capitolo si focalizza sui processi mentali e i linguaggi espressivi, esplora i condizionamenti culturali e le possibilità di riconoscerli e superarli con un pensiero creativo.
Gli Atelier che arricchiscono il testo, rappresentano un’ occasione preziosa di riflessione per approfondire creativamente la conoscenza di sé in solitudine o condividendo le proprie esperienze in gruppo.
La nascita di questo libro, così come molti dei miei contributi, sono indissolubilmente legati a Scuola Viva, in cui lavoro da circa 18 anni, e dove ho cominciato a sperimentarmi come educatrice professionale a pochi mesi dal conseguimento della laurea.
Ogni incontro con utenti, genitori e colleghi, è stato di ispirazione, mi ha trasmesso il valore della collaborazione, della diversità, della multidisciplinarietà, del confronto e dei conflitti, perché troppo raramente si riconosce che sono questi ultimi che ci fanno crescere davvero.
Grazie a Scuola Viva ho conosciuto Marisa Marotta, pedagogista e insegnante appassionata. Eravamo tutor per percorsi di alternanza scuola-lavoro (oggi pcto), io per Scuola Viva e lei per l’istituto De Amiciis Cattaneo. Ci siamo subito riconosciute nella passione per il nostro lavoro e ne sono nate una amicizia e l’idea di questo libro a cui si sono aggiunte poi come autrici Stefania Carè. artista e psicoterapeuta e Karen Ilardi, insegnante di sostegno ed esperta di CAA (comunicazione aumentativa e alternativa).
Nel testo si sottolinea il potenziale trasformativo di ogni incontro e di ogni relazione, si invita a praticare l’arte di osservare ed ascoltare: compito fondamentale per chi educa è riconoscere gli automatismi dei propri modi di pensare, agire e comunicare andando ad acquisire maggiore consapevolezza di sé per costruire un’interazione rispettosa e feconda con l’Altro.
Mentre concludo mi viene in mente la tecnica colturale delle tre sorelle. Le tre sorelle sono il mais, il fagiolo e la zucca. In questa antica pratica agricola consociativa queste tre piante così diverse sono indispensabili l’una all’altra: il mais rappresenta un supporto naturale per i fagioli, i fagioli arricchiscono di azoto il terreno, la zucca rappresenta una pacciamatura che fornisce ombra e impedisce il diffondersi delle erbe infestanti. Insieme, nella loro netta diversità, non entrano in conflitto, ma creano un ambiente favorevole, ricco e sano per tutte.
Settembre, 2024 – Autrice dell’articolo e Coautrice del libro: Educatrice Professionale, Dott.ssa Consuelo Minati.