L’ictus è una sindrome caratterizzata dall’improvviso e rapido sviluppo di segni e sintomi con deficit focale delle funzioni cerebrali da causa vascolare. I sintomi durano più di 24 ore e può portare al decesso in tempi relativamente brevi [1]. L’ictus costituisce la prima causa di disabilità negli anziani con un forte impatto sulla funzionalità e l’autonomia nello svolgimento delle attività della vita quotidiana [2].
Quanto è importante la riabilitazione neurologica nella cura del paziente con ictus?
La riabilitazione neurologica rappresenta una fase fondamentale nella cura del paziente con ictus iniziando con una fase intensiva che avviene spesso in strutture specializzate con degenza e poi con fasi post-acute (estensive) per alcuni anni per proseguire con fasi di mantenimento. Sappiamo infatti che nei primissimi anni avviene il maggior recupero funzionale ed è per questo che la riabilitazione deve essere più intensa possibile nei primi mesi per poi gradualmente ridursi successivamente.
Dottore, quale è il suo ruolo nella riabilitazione neurologica del paziente con ictus?
Il mio ruolo è quello di inquadrare il paziente attraverso una attenta valutazione del quadro motorio, logopedico e psicologico attraverso la visita e l’utilizzo di scale di valutazione specifiche validate a livello internazionale. A quel punto in accordo con gli altri componenti dell’ equipe multidisciplinare ed il paziente verrà stilato il Progetto Riabilitativo Individuale ed i relativi programmi con cui si decidono le modalità d’azione, le figure dell’equipe maggiormente coinvolte ed infine gli obiettivi da raggiungere nel medio e lungo termine.
Che ruolo ha il fisioterapista in questa riabilitazione?
Il fisioterapista si occuperà delle problematiche motorie incentrando il suo lavoro sul mantenimento dell’articolarità degli arti, sul reclutamento funzionale, sul recupero dei passaggi posturali fino ad arrivare alla deambulazione e al recupero dell’equilibrio. Nella sua pratica si avvarrà dell’utilizzo di strumenti terapeutici, ortesi e ausili [3].
Che tipo di problematiche affronta invece il logopedista?
Il logopedista affronterà diverse problematiche come i deficit della deglutizione, cognitivi e del linguaggio. La disfagia rappresenta forse il primo problema da trattare dal punto di vista logopedico per l’alto rischio di soffocamenti e polmoniti ab-ingestis attraverso esercizi di deglutizione e diete a consistenze progressive. Le evidenze riportano come efficacie il trattamento cognitivo nei disturbi dell’attenzione (anche il neglect) e della memoria verbale. Anche i problemi del linguaggio, siano essi afasia o disartria, possono avvalersi del trattamento logopedico anche nel lungo periodo.
Quali sono le principali problematiche psicologiche nei pazienti colpiti da ictus?
Il 33% dei pazienti con ictus va incontro ad uno stato depressivo che si associa ad una aumentata mortalità e peggioramento degli outcome funzionali. Le linee guida suggeriscono di incrementare gli esercizi attivi in questi pazienti e associare un sostegno psicologico ad una terapia farmacologica con antidepressivi[4].
La Riabilitazione dell’ictus, attraverso un approccio bio-psico-sociale, rappresenta un processo complesso e coordinato di recupero dalla disabilità in cui più professionisti integrano le loro specifiche competenze, accompagnando il paziente verso la maggiore autonomia possibile nello svolgimento delle attività della vita quotidiana.
- Fazio,et al., Neurologia, Volume 2.Roma, 2008
- Stroke prevention and educational Awareness Diffusion, VIII edizione Ictus cerebrale: line guida italiane di prevenzione e trattamento Raccomandazione e Sintesi, 2016
- Winstein C.J. et al., Guidelines for adult stroke rehabilitation and recovery:A guideline for Healtcare professionals from the American Heart Association /American stroke Network , 2016
- Teasell R. et al., The stroke rehabilitation Evidence-Based Review: 17th edition. Canadian Stroke Network, 2016